Complicanze neurologiche e neuropsichiatriche da COVID-19 in 153 pazienti: uno studio di sorveglianza in tutto il Regno Unito


Le preoccupazioni riguardo alle potenziali complicanze neurologiche da COVID-19 vengono segnalate sempre più spesso, principalmente in piccole serie.
Studi più ampi sono stati limitati sia dalla geografia che dalla specialità.
La caratterizzazione completa delle sindromi cliniche è fondamentale per consentire la selezione razionale e la valutazione delle potenziali terapie.
Uno studio ha determinato l'ampiezza delle complicanze da COVID-19 che hanno colpito il cervello nel Regno Unito.

Durante la fase esponenziale della pandemia, è stata sviluppata una rete online di portali di notifica di casi clinici sicuri a risposta rapida attraverso i principali enti di neuroscienza del Regno Unito, che comprendono l’Association of British Neurologists ( ABN ), la British Association of Stroke Physicians ( BASP ) e il Royal College of Psychiatrists ( RCPsych ), rappresentando neurologia, ictus, psichiatria e terapia intensiva.

Ampie sindromi cliniche associate a COVID-19 sono state classificate come un evento cerebrovascolare ( definito come un evento vascolare ischemico, evento emorragico o trombotico acuto con coinvolgimento del parenchima cerebrale o dello spazio subaracnoideo ), stato mentale alterato ( definito come alterazione acuta della personalità, del comportamento, attività cognitiva, o coscienza ), neurologia periferica ( definita come coinvolgimento di radici nervose, nervi periferici, giunzioni neuromuscolari, o muscoli ) o altro.

I medici sono stati incoraggiati a segnalare i casi in modo prospettico ed è stato consentito che i casi recenti venissero notificati in modo retrospettivo quando veniva assegnata una data confermata di ricovero o una valutazione clinica iniziale, consentendo l'identificazione dei casi verificatisi prima che i portali di notifica fossero disponibili.

I dati raccolti sono stati confrontati con la presentazione geografica, demografica e temporale dei casi complessivi di COVID-19 come riportato dagli Enti sanitari pubblici del Governo britannico.

Il portale ABN è stato lanciato il 2 aprile 2020, il portale BASP il 3 aprile 2020 e il portale RCPsych il 21 aprile 2020. Il blocco dei dati per questo report è stato il 26 aprile 2020.
Durante questo periodo, le piattaforme hanno ricevuto una notifica di 153 casi unici che hanno soddisfatto le definizioni di casi clinici dai medici nel Regno Unito, con una crescita esponenziale nei casi segnalati simile ai dati di COVID-19 complessivi degli Enti sanitari pubblici del governo britannico.

L'età media dei pazienti era di 71 anni. Erano disponibili set di dati clinici completi per 125 su 153 pazienti ( 82% ).
77 dei 125 pazienti ( 62% ) hanno presentato un evento cerebrovascolare, di cui 57 ( 74% ) hanno manifestato un ictus ischemico, 9 ( 12% ) un'emorragia intracerebrale e 1 ( 1% ) una vasculite del sistema nervoso centrale.

In tutto 39 pazienti su 125 ( 31% ) presentavano uno stato mentale alterato, comprendente 9 pazienti ( 23% ) con encefalopatia non-specificata e 7 pazienti con encefalite ( 18% ).
I restanti 23 pazienti ( 59% ) con stato mentale alterato soddisfacevano le definizioni dei casi clinici per le diagnosi psichiatriche classificate dallo psichiatra o neuropsichiatra notificante, e 21 di questi ( 92% ) erano nuove diagnosi.

Complessivamente 10 dei 23 pazienti ( 43% ) con disturbi neuropsichiatrici avevano una psicosi di nuova insorgenza, 6 ( 26% ) avevano una sindrome neurocognitiva simile alla demenza e 4 ( 17% ) avevano un disturbo affettivo.

In tutto 18 pazienti su 37 ( 49% ) con stato mentale alterato avevano meno di 60 anni e 19 ( 51% ) avevano più di 60 anni, mentre 13 su 74 pazienti ( 18% ) con eventi cerebrovascolari avevano meno di 60 anni rispetto a 61 pazienti ( 82% ) di età superiore a 60 anni.

Per le attuali conoscenze, questo è il primo studio di sorveglianza nazionale e interdisciplinare sulle complicanze neurologiche e psichiatriche acute da COVID-19.
Lo stato mentale alterato è stata la seconda presentazione più comune, comprendente encefalopatia o encefalite e diagnosi psichiatriche primarie, che si verificano spesso nei pazienti più giovani.

Questo studio ha fornito dati preziosi e tempestivi che sono urgentemente necessari per i medici e i ricercatori per informare i passaggi immediati nella ricerca sulle neuroscienze con COVID-19 e nella politica sanitaria. ( Xagena_2020 )

Varatharaj A et al, Lancet Psychiatry 2020; 7: 875-882

Xagena_Medicina_2020