Depressione: dubbi sull’ipotesi della serotonina e sulla validità della terapia con un farmaco SSRI


Negli Stati Uniti, gli antidepressivi SSRI ( inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina ) sono pubblicizzati direttamente ai consumatori.

In queste campagne di advertising dirette al pubblico gli antidepressivi SSRI sono presentati com efarmaci in grado di correggere uno squilibrio clinico causato da mancanza di serotonina.

Le campagne pubblicitarie sono state particolarmente intense a tal punto da gonfiare le vendite di questi farmaci.

Zoloft ( Sertralina ), ad esempio, nel 2004 è diventato il sesto farmaco più venduto ed ha generato un fatturato superiore ai 3 miliardi di dollari.

Gli Autori si sono chiesti se le affermazioni fatte nell’advertising degli antidepressivi SSRI fosse congruente con l’evidenza scientifica.

L’ipotesi serotonina

Nel 1965, Joseph Schildkraut aveva ipotizzato che la depressione fosse associata a bassi livelli di norepinefrina.
Successivamente altri ricercatori hanno teorizzato che la serotonina fosse il neurotrasmettitore coinvolto.

Negli anni successivi si è tentato di dimostrare la connessione tra serotonina e depressione, ma senza riuscirci.

Venendo a mancare la prova della deficienza della serotonina nei disturbi mentali, si è sostenuto che l’efficacia dichiarata degli antidepressivi SSRI fosse a sostegno dell’ipotesi della serotonina.

Questo ragionamento è tuttavia debole, secondo gli Autori.
Come se l’efficacia dell’Aspirina in alcune forme di cefalea potesse tradursi nell’affermazione che questi pazienti avessero bassi livelli di acido acetilsalicilico nel cervello.

Dubbi sull’ipotesi della serotonina vengono anche dalle analisi degli studi clinici che hanno valutato i farmaci SSRI.
Il 57% degli studi clinici presentati all’FDA ( Food and Drug Administration ), sponsorizzati dall’industria farmaceutica, ha fallito nel mostrare una differenza statisticamente significativa tra antidepressivi e placebo.
La modesta efficacia dei farmaci SSRI, a differenza di quanto osservato nel diabete con la deficienza di insulina, non appare confermare l’ipotesi della serotonina.

Inoltre, una revisione Cochrane non ha riscontrato particolari differenze tra farmaci SSRI e gli antidepressivi triciclici.
Studi clinici randomizzati hanno mostrato che il Bupropione e la Reboxetina sono efficaci quanto gli SSRI nel trattamento della depressione.
Uno studio clinico ha dimostrato che nei pazienti anziani l’esercizio fisico è efficace quanto la Sertralina, un SSRI.

Sebbene gli SSRI siano considerati farmaci antidepressivi, il loro impiego è stato approvato anche in altri disturbi psichiatrici, dal disturbo d’ansia sociale al disturbo ossessivo-compulsivo e a quello disforico premestruale.

I produttori di due farmaci SSRI, Zoloft e Paxil ( Paroxetina ) hanno promosso l’ipotesi della serotonina, non solo nella depressione ma anche in altre patologie psichiatriche.
E’ molto improbabile che le alterazioni dei livelli di serotonina riescano a spiegare manifestazioni comportamentali così differenti. ( Xagena_2006 )

Lacasse JR, Leo J, PLoS Med 2006; 2: e392






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