Dipendenza da Eroina: riduzione della morbidità ospedaliera correlata ai farmaci oppioidi con l’impianto di Naltrexone


La maggior parte delle ricerche sui trattamenti per la dipendenza da eroina ha valutato i cambiamenti nel breve termine nell’uso di droghe.

Un gruppo di Ricercatori dell’University of Western Australia, a Crawley, ha condotto uno studio retrospettivo longitudinale di follow-up per valutare la morbilità ospedaliera correlata alla droga nei consumatori di Eroina a 6 mesi e a 3 anni e mezzo dopo impianto sottocutaneo di Naltrexone. I risultati sono stati comparati con quelli ottenuti da una coorte simile ma trattata con terapia di mantenimento a base di Metadone.

La dose di mantenimento di Metadone è stata in genere distribuita giornalmente da farmacie autorizzate. Il trattamento con impianto di Naltrexone è stato eseguito in una Clinica di comunità.

Sono state coinvolte nello studio 522 persone, 314 delle quali con dipendenza da Eroina ( in accordo con DSM-IV ), trattate per la prima volta con Metadone in terapia di mantenimento o impianto di Naltrexone, rispettivamente, tra gennaio 2001 e dicembre 2002.

Gli esiti includevano i tassi crudi di ricoveri ospedalieri, i cambiamenti aggiustati nei rischi ( odds ratio, OR ) e nei tassi ( rate ratio ) di morbilità ospedaliera collegata a overdose o non-collegata a overdose, associata a farmaci oppioidi o non-oppioidi a 6 mesi e a 3 anni e mezzo post-trattamento.

In seguito a trattamento con impianto di Naltrexone il rischio legato a oppioidi ( OR=0.23 ) e non-collegato a overdose ( OR=0.64 ) è diminuito a 3 anni e mezzo.

Queste riduzioni non sono state osservate dopo trattamento con Metadone.

A 6 mesi, l’overdose riguardante i farmaci non-oppioidi è aumentata nei pazienti più anziani: OR=16.31 per il Naltrexone e OR=5.03 per il Metadone.

La non-overdose ( dipendenza e abbandono ) associata a farmaci non-oppioidi è aumentata per i pazienti trattati con impianto di Naltrexone con OR=1.52 a 3 anni e mezzo.

Inoltre, si sono verificati 6 decessi legati all’uso di droga: 5 dopo trattamento con Metadone e 1 dopo trattamento con Naltrexone.

In conclusione, l’impianto di Naltrexone, ma non il mantenimento con Metadone, ha mostrato benefici nel lungo periodo nel ridurre la morbilità ospedaliera legata ai farmaci oppioidi.
Tuttavia è particolarmente preoccupante l’aumento di morbilità legata ai farmaci non-oppioidi a lungo termine in seguito a impianto di Naltrexone. Sono necessari ulteriori studi per confermare queste osservazioni. ( Xagena_2008 )

Ngo HTT et al, Arch Gen Psychiatry 2008; 65: 457-465



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