Durata del delirio e mortalità nei pazienti in condizioni critiche: effetto della Rivastigmina in aggiunta al trattamento standard con Aloperidolo


Il delirio è diagnosticato frequentemente in pazienti in condizioni critiche ed è associato ad esito avverso e una diminuita neurotrasmissione colinergica sembra giocare un importante ruolo nello sviluppo del delirio.

Uno studio ha stabilito l'effetto dell'inibitore della colinesterasi Rivastigmina ( Exelon ) sulla durata del delirio nei pazienti in condizioni critiche.

Pazienti ( età maggiore o uguale a 18 anni ) con diagnosi di delirio sono stati arruolati in 6 Unità di terapia intensiva in Olanda e sottoposti a trattamento nel periodo 2008-2010.

I pazienti sono stati randomizzati in rapporto 1:1 a ricevere una dose crescente di Rivastigmina o placebo, a partire da 0.75 mL ( 1.5 mg Rivastigmina ) 2 volte al giorno e con aumenti crescenti fino a 3 mL ( 6 mg Rivastigmina ) 2 volte al giorno dal giorno 10 in poi in aggiunta al trattamento standard basato su Aloperidolo ( Serenase ).

L'esito primario era la durata del delirio durante il ricovero in ospedale e l'analisi è stata condotta per intention-to-treat.

La durata del delirio non è stata resa nota per i pazienti deceduti o dimessi dall'ospedale con delirio.

I pazienti, l'equipe medica e i ricercatori non erano a conoscenza del gruppo di trattamento.
Sono state effettuate analisi ad interim ogni 3 mesi.

Era stato pianificato l’arruolamento di 440 pazienti; dopo l'inclusione di 104 persone con delirio risultate idonee per l'analisi per intention-to-treat ( n=54 nel gruppo Rivastigmina, n=50 nel gruppo placebo ), il Data Safety and Monitoring Board ( DSMB ) ha raccomandato l'interruzione dello studio poichè la mortalità nel gruppo Rivastigmina ( n=12, 22% ) è risultata più alta che nel gruppo placebo ( n=4, 8%; p=0.07 ).

La durata mediana del delirio è risultata più lunga nel gruppo Rivastigmina ( 5.0 giorni ) che nel gruppo placebo ( 3.0 giorni; p=0.06 ).

In conclusione, la Rivastigmina non ha ridotto la durata del delirio ma potrebbe aver aumentato la mortalità.
Sulla base di questi dati non e possibile raccomandare l'uso di Rivastigmina per il trattamento del delirio nei pazienti in condizioni critiche. ( Xagena_2010 )

van Eijk MM et al, Lancet 2010; 376: 1829-1837



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