Risperidone, un antipsicotico per il trattamento della schizofrenia e del disturbo bipolare - Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso


Il Risperdal, il cui principio attivo è il Risperidone, trova indicazione in: a) trattamento della schizofrenia; b) trattamento di episodi maniacali da moderati a gravi associati a disturbo bipolare; c) trattamento a breve termine ( fino a 6 settimane ) della aggressività persistente in pazienti con demenza di Alzheimer di grado da moderato a grave che non rispondono ad approcci non-farmacologici, e quando esiste un rischio di nuocere a se stessi o agli altri; d) trattamento sintomatico a breve termine ( fino a 6 settimane ) dell’aggressività persistente nel disturbo della condotta in bambini dall’età di 5 anni e adolescenti con funzionamento intellettuale al di sotto della media o con ritardo mentale, diagnosticati in accordo ai criteri del DSM-IV, nei quali la gravità dei comportamenti aggressivi o di altri comportamenti dirompenti richieda un trattamento farmacologico.

Pazienti anziani con demenza

Aumento della mortalità in pazienti anziani con demenza - In una metanalisi di 17 studi clinici controllati, su antipsicotici atipici, compreso Rrisperidone, è stato evidenziato un aumento della mortalità rispetto al placebo nei pazienti anziani con demenza, trattati con antipsicotici atipici. In studi clinici con Risperidone orale controllati contro placebo, condotti in questa popolazione, è stata osservata un'incidenza di mortalità del 4.0% nei pazienti trattati con Risperidone rispetto al 3.1% nei pazienti che avevano ricevuto placebo. L’odds ratio ( OR ) è stato pari a 1.21. L’età media ( intervallo ) dei pazienti deceduti era di 86 anni ( intervallo 67-100 ). I dati ottenuti da due ampi studi osservazionali hanno anche mostrato che anche nei pazienti anziani con demenza trattati con antipsicotici convenzionali il rischio di morte è lievemente aumentato rispetto ai pazienti non trattati. Non ci sono dati sufficienti per stimare effettivamente la precisa entità del rischio e la causa dell’aumentato rischio non è nota. Non è chiara la misura in cui l’aumento della mortalità rilevata negli studi osservazionali possa essere attribuito al farmaco antipsicotico piuttosto che ad alcune caratteristiche dei pazienti.

Uso concomitante di Furosemide, un diuretico

Negli studi clinici di Risperidone controllati verso placebo, condotti in pazienti anziani con demenza, è stata osservata una maggiore incidenza di mortalità nei pazienti trattati con Furosemide [ Lasix ] e Risperidone ( 7.3%; età media 89 anni, range 75- 97 ), rispetto ai pazienti trattati solo con Risperidone ( 3.1%; età media 84 anni, range 70-96 ) o solo con Furosemide ( 4.1%; età media 80 anni, range 67-90 ). L’aumento della mortalità nei pazienti trattati con Furosemide e Risperidone è stato osservato in due dei quattro studi clinici. L’uso concomitante di Risperidone con altri diuretici ( principalmente diuretici tiazidici usati a basse dosi ) non è stato associato ad osservazioni simili.
Non è stato identificato alcun meccanismo fisiopatologico che spieghi questa osservazione, né è stato osservato alcun modello compatibile per le cause di decesso. Ciononostante, bisogna prestare attenzione e considerare i rischi e i benefici di questa associazione, o di associazioni con altri diuretici potenti, prima di decidere di utilizzarla. Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di mortalità fra i pazienti che assumevano altri diuretici in concomitanza con il Risperidone. A prescindere dal trattamento, la disidratazione era un fattore di rischio globale per mortalità, e pertanto deve essere accuratamente evitata nei pazienti anziani con demenza.

Eventi avversi cerebrovascolari

In studi clinici randomizzati controllati contro placebo condotti in pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici, è stato osservato un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari pari a circa 3 volte. I dati aggregati di sei studi clinici con Risperidone controllati contro placebo condotti principalmente in pazienti anziani ( età superiore ai 65 anni ) con demenza, hanno mostrato che gli eventi avversi cerebrovascolari ( gravi e non-gravi, associati ) avvenivano nel 3.3% ( 33/1009 ) dei pazienti trattati con Risperidone e nell’1.2% ( 8/712 ) di quelli trattati con placebo. L’odds ratio è stato pari a 2.96. Il meccanismo per questo aumentato rischio non è noto. Un aumentato rischio non può essere escluso per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Il Risperidone deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per ictus.
Il rischio di eventi avversi cerebrovascolari era significativamente più alto in pazienti con demenza vascolare o mista rispetto a quelli con demenza di Alzheimer. Pertanto, i pazienti con forme di demenza diverse dall’Alzheimer non devono essere trattati con Risperidone.
Si consiglia ai medici di valutare i rischi e i benefici dell’impiego di Risperdione nei pazienti anziani con demenza, prendendo in considerazione i fattori di rischio predittivi di ictus nel singolo paziente. È necessario informare i pazienti / personale di assistenza di segnalare immediatamente segni e sintomi di potenziali eventi avversi cerebrovascolari, come un’improvvisa debolezza o un intorpidimento di faccia, braccia o gambe, nonché problemi di eloquio o di vista. Devono essere tenute in considerazione senza ulteriori indugi tutti i trattamenti alternativi, anche l'interruzione del trattamento.
Il Risperidone deve essere impiegato solo nel breve termine per il trattamento dell’aggressività persistente in pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a grave, come integrazione ad approcci non-farmacologici, che hanno dimostrato un’efficacia limitata o sono risultati inefficaci e quando esiste un rischio potenziale per il paziente di nuocere a se stesso o agli altri.
I pazienti devono essere rivalutati periodicamente e occorre riesaminare la necessità di continuare il trattamento.

Ipotensione ortostatica

In relazione all'attività alfa-bloccante del Risperidone possono manifestarsi fenomeni di ipotensione ( ortostatica ), specialmente durante la fase iniziale di aggiustamento della dose. Nella fase postmarketing è stata osservata ipotensione clinicamente significativa con l’impiego concomitante di Risperidone e di un trattamento antipertensivo.
Il Risperdione deve essere somministrato con cautela in pazienti con patologie cardiovascolari note ( ad esempio, scompenso cardiaco, infarto miocardico, alterazioni della conduzione, disidratazione, ipovolemia o patologie cerebrovascolari ) e viene raccomandato un aggiustamento graduale della dose secondo quanto raccomandato. In caso di ipotensione, è necessario prendere in considerazione una riduzione della dose.

Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi

Sono stati segnalati eventi di leucopenia, neutropenia e agranulocitosi con l’utilizzo di agenti antipsicotici, incluso Risperidone. Durante la sorveglianza post-marketing l’agranulocitosi è stata segnalata molto raramente ( inferiore a 1/10.000 pazienti ). I pazienti con un’anamnesi clinicamente significativa di bassa conta di globuli bianchi ( WBC ) o con una leucopenia / neutropenia farmaco indotta devono essere monitorati durante i primi mesi di terapia e deve essere presa in considerazione una interruzione di Risperidone al primo segno di diminuzione del WBC clinicamente significativo in assenza di altri fattori causali. I pazienti con una neutropenia clinicamente significativa devono essere monitorati attentamente per febbre o altri sintomi o segni di infezione e trattati tempestivamente qualora si presentassero tali sintomi o segni. I pazienti con grave neutropenia ( conta assoluta dei neutrofili inferiore a 1 X 10(9)/l ) devono interrompere Risperidone e il loro WBC deve essere seguito fino alla risoluzione.

Discinesia tardiva / Sintomi extrapiramidali

I medicinali con proprietà di antagonismo dei recettori dopaminergici sono stati associati a induzione di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici involontari, prevalentemente di lingua e/o viso. L’insorgenza di sintomi extrapiramidali è un fattore di rischio per la discinesia tardiva. Qualora si manifestassero i segni e i sintomi di discinesia tardiva, deve essere considerata la possibilità di interrompere qualsiasi trattamento antipsicotico.

Sindrome neurolettica maligna

Con la somministrazione di farmaci antipsicotici è stata segnalata l’insorgenza della sindrome neurolettica maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione dello stato di coscienza ed elevati livelli della creatinofosfochinasi sierica. Ulteriori segni possono includere mioglobinuria ( rabdomiolisi ) ed insufficienza renale acuta. In questo caso, è necessario sospendere la somministrazione di tutti gli antipsicotici, compreso il Risperidone.

Malattia di Parkinson e demenza a corpi di Lewy

Prima di prescrivere antipsicotici, compreso Risperidone, a pazienti affetti da malattia di Parkinson o demenza a corpi di Lewy, i medici devono valutare il rapporto rischio / beneficio. La malattia può peggiorare con il Risperidone. Entrambi i gruppi di pazienti possono essere maggiormente a rischio di sindrome neurolettica maligna, così come maggiormente sensibili ai medicinali antipsicotici; questi pazienti erano stati esclusi dagli studi clinici. L’aumento di tale sensibilità può manifestarsi con confusione, sedazione, instabilità posturale con frequenti cadute, oltre a sintomi extrapiramidali.

Iperglicemia e diabete mellito

Durante il trattamento con Risperidone, sono state segnalate iperglicemia, diabete mellito ed esacerbazione di un diabete preesistente. In alcuni casi è stato segnalato un precedente aumento del peso corporeo che può essere un fattore di predisposizione. L’associazione con la chetoacidosi è stata segnalata molto raramente e raramente con coma diabetico. Si consiglia un adeguato monitoraggio clinico in conformità alle linee guida con l’utilizzo di antipsicotici. Pazienti trattati con qualsiasi antipsicotico atipico, compreso Risperidone orale, devono essere monitorati per i sintomi di iperglicemia ( come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza ) e i pazienti con diabete mellito devono essere regolarmente monitorati per valutare un peggioramento del controllo della glicemia.

Aumento del peso

Un significativo aumento del peso corporeo è stato segnalato con l’utilizzo di Risperidone. Il peso deve essere regolarmente monitorato.

Iperprolattinemia

Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella negli umani può essere stimolata dalla prolattina. Sebbene non sia stata finora dimostrata in studi clinici ed epidemiologici una chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici, viene raccomandata cautela nei pazienti con pertinente anamnesi clinica.
Il Risperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con preesistente iperprolattinemia e in pazienti con tumori potenzialmente prolattina-dipendenti.

Prolungamento dell’intervallo QT

Nella fase postmarketing è stato segnalato molto raramente un prolungamento dell’intervallo QT. Come per gli altri antipsicotici, occorre osservare cautela quando il Risperidone è prescritto a pazienti con patologie cardiovascolari note, storia familiare di prolungamento dell’intervallo QT, bradicardia o squilibri elettrolitici ( ipopotassiemia, ipomagnesiemia ), poiché può aumentare il rischio di effetti aritmogenici, e nell’uso concomitante di medicinali noti per causare il prolungamento del tratto QT.

Convulsioni

Il Risperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di convulsioni o altre condizioni che possono abbassare la soglia convulsiva.

Priapismo

Con il Risperdione possono verificarsi priapismo, a causa della sua attività di blocco dei recettori alfa-adrenergici.

Termoregolazione corporea

I medicinali antipsicotici sono stati indicati come in grado di compromettere la capacità dell’organismo di ridurre la temperatura corporea interna. Viene consigliato di prestare la dovuta cautela nel prescrivere il Risperidone a pazienti che possono andare incontro a condizioni che posssono contribuire a un aumento della temperatura corporea interna, ad esempio, intensa attività fisica, esposizione a calore estremo, somministrazione concomitante di farmaci con attività anticolinergica, o predisposizione alla disidratazione.

Effetto antiemetico

Negli studi preclinici con Risperidone è stato osservato un effetto antiemetico. Tale effetto, qualora si verificasse nell’uomo, può mascherare i segni ed i sintomi del sovradosaggio di alcuni medicinali o di condizioni quali ostruzione intestinale, sindrome di Reye e tumore cerebrale.

Compromissione renale ed epatica

I pazienti con compromissione renale hanno meno capacità di eliminare la frazione antipsicotica attiva rispetto agli adulti con funzionalità renale normale. I pazienti con compromissione epatica hanno un aumento della concentrazione plasmatica della frazione libera di Risperidone.

Tromboembolismo venoso

Sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso ( TEV ) con farmaci antipsicotici. Spesso i pazienti trattati con farmaci antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per tromboembolismo venoso; prima e durante il trattamento con Risperidone devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per tromboembolismo venoso e devono essere intraprese misure preventive.

Sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera

La sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera ( IFIS ) è stata osservata durante chirurgia della cataratta in pazienti trattati con medicinali ad effetto antagonista sui recettori alfa-1a adrenergici, incluso il Risperidone.
L’IFIS può aumentare il rischio di complicazioni oculari durante e dopo l’operazione.
L’uso corrente o passato di medicinali ad effetto antagonista sui recettori alfa-1a adrenergici deve essere reso noto al chirurgo oftalmico prima dell’intervento chirurgico. Il potenziale beneficio della sospensione della terapia alfa1-bloccante prima dell'intervento di cataratta non è stato stabilito e deve essere valutato rispetto al rischio di interrompere la terapia antipsicotica.

Popolazione pediatrica

Prima di prescrivere il Risperidone ad un bambino o adolescente con disturbo della condotta, è necessario valutare accuratamente le cause fisiche e sociali del suo comportamento aggressivo, quali il dolore o richieste ambientali inappropriate.
In questa popolazione è necessario tenere costantemente sotto controllo l’effetto sedativo del Risperidone, per le possibili conseguenze sulla capacità di apprendimento. Cambiando il momento in cui il Risperidone viene somministrato può migliorare l’impatto della sedazione sulle capacità di attenzione dei bambini e degli adolescenti.
Il Risperidone è stato associato a incrementi medi del peso corporeo e dell’indice di massa corporea ( BMI ). Sono raccomandati la misurazione del peso corporeo al basale prima del trattamento e il monitoraggio regolare del peso corporeo. Le variazioni dell’altezza, risultanti dalla fase di estensione in aperto degli studi a lungo termine, sono rientrate nei modelli previsti per l’età.
Gli effetti del trattamento a lungo termine con Risperidone sulla maturità sessuale e sull’altezza non sono stati adeguatamente studiati. A causa dei potenziali effetti di una prolungata iperprolattinemia sulla crescita e sulla maturazione sessuale di bambini e adolescenti, deve essere presa in considerazione una valutazione clinica regolare della funzione endocrina, compreso l’esame dell’altezza, del peso, della maturazione sessuale, il monitoraggio della funzione mestruale e di altri effetti potenzialmente correlati alla prolattina.
Durante il trattamento con Risperidone deve anche essere condotta regolarmente una valutazione dei sintomi extrapiramidali e di altri disturbi del movimento.

Eccipienti

Le compresse rivestite con film contengono Lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al Galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Le compresse orodispersibili contengono Aspartame. L’Aspartame è una fonte di fenilalanina, potenzialmente pericolosa per le persone affette da fenilchetoinuria.
Le compresse rivestite con film da 2 mg contengono giallo tramonto ( E110 ). Può causare reazioni allergiche. ( Xagena_2014 )

Fonte: EMA, 2014

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