Antidepressivi: la Venlafaxina non è associata a un eccesso di rischio di mortalità cardiaca improvvisa


Uno studio osservazionale di popolazione ha valutato se l'utilizzo dell'antidepressivo Venlafaxina ( Efexor ) fosse associato a un aumento del rischio di morte cardiaca improvvisa o di esperienza di prossimità alla morte, rispetto ad altri antidepressivi di uso comune.

Lo studio caso-controllo è stato condotto su una coorte di nuovi utilizzatori creata in base ai dati contenuti nel United Kingdom General Practice Research Database.

Sono stati coinvolti nuovi utilizzatori di Venlafaxina, Fluoxetina ( Prozac ), Citalopram ( Elopram ) o Dosulepina ( Protiaden ) a partire dal 1995, di età compresa tra 18 e 89 anni, con una diagnosi di depressione o ansia.

Le persone arruolate nello studio sono state seguite fino al 2005, al verificarsi di morte cardiaca improvvisa o a esperienze di prossimità alla morte, identificate in base ai dati medici che indicavano tachiaritmia ventricolare acuta non-fatale, morte improvvisa legata a cause cardiache o decesso al di fuori dell'ospedale per eventi cardiaci ischemici acuti.

Per ciascun caso sono stati selezionati 30 controlli.

I 207.384 partecipanti sono stati seguiti per un periodo medio di 3.3 anni.

Sono stati osservati 568 casi di morte cardiaca improvvisa o esperienza di prossimità alla morte, abbinati a 14.812 controlli.

L'odds ratio aggiustato di morte cardiaca improvvisa o prossimità alla morte, associato all’impiego di Venlafaxina è stato pari a 0.66 rispetto alla Fluoxetina, mentre rispetto a Citalopram è stato 0.89 e a Dosulepina 0.83.

In conclusione, in questo ampio studio di popolazione, l'uso di Venlafaxina non è risultato associato a un eccesso di rischio di mortalità cardiaca improvvisa o esperienza di prossimità alla morte, rispetto a Fluoxetina, Dosulepina o Citalopram, in pazienti con depressione o ansia. ( Xagena_2010 )

Martinez C et al, BMJ 2010; 340: c249



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